Cos’è l’osteointegrazione
La tecnica consiste nell’unione tra un osso e una protesi artificiale con componenti in titanio senza la presenza di tessuto connettivo. Grazie alle tecnologie di oggi, le protesi osteointegrate sono migliori e in futuro potranno essere ulteriormente potenziate.
La tecnica di osteointegrazione è stata proposta come tecnica alternativa ai metodi protesici tradizionali e alle tecniche microchirurgiche di ricostruzione di segmenti in seguito ad amputazioni e/o malformazioni. Tale tecnologia potrà aiutare le persone che per motivi tecnici e/o fisici non possono indossare protesi tradizionali, migliorando enormemente la dignità e la qualità della vita
Molte protesi necessitano una presa a forma di coppa da fissare al moncone dell’arto amputato. Ma gli arti amputati di alcune persone sono più corti di altri e quindi non possono sfruttare il collegamento tradizionale. L’osteointegrazione risolve questo problema consentendo una connessione diretta con l’osso dell’arto amputato.
I principali problemi legati all’utilizzo della protesi tradizionale sono relativi all’area di contatto con la cute e si intensificano all’aumentare del livello di attività del paziente. Una protesi osteointegrata invece evita queste problematiche e permette all’amputato di utilizzare la protesi per un periodo più lungo durante l’arco della giornata.
Chi sono i possibili candidati
Questo tipo di protesi è ottimale per pazienti che possiedono un arto residuo particolarmente ridotto, caso in cui risulta complicato connettere una protesi di tipo tradizionale.
Si sono evidenzianti inoltre dei miglioramenti legati all’ampiezza dei movimenti che una protesi osteointegrata fornisce rispetto ad una protesi con invasatura. Questo può essere tradotto come una maggiore facilità e libertà nei movimenti (quali il camminare per amputati trans-femorali).